L’importanza del riciclo è riscontrabile in vari campi delle materie prime, il PET uno dei più importanti.
Riciclo del pet: perchè è così importante
Il suo riutilizzo è infatti capace di generare un doppio impatto, sia dal punto di vista economico che da quello ambientale. I benefici per l’ambiente sono evidenti nelle minori emissioni delle industrie, alle quali viene richiesta una minore produzione di materie composte in PET, e ai consumi energetici nel momento in cui l’operazione di riciclo dimostra di richiedere minore dispendi della creazione da nuovo. Quelli economici sono evidenziati in uno studio di Althesys, che nel decennio tra il 2000 e il 2010 ha evidenziato un risparmio di 1,2 miliardi di euro nella bilancia tra costi per lo smaltimento evitati e i minori costi per il personale impegnato nel corretto smaltimento e riutilizzo di questa materia prima.
In cosa consiste il riciclaggio del Pet
Il PET è . La sua natura lo rende riciclabile al 100%, permettendo quindi la creazione di bottiglie in PET da scarti di bottiglie usate, senza il rischio di contaminazioni, ma con i benefici derivanti da un risparmio energetico e un minor danno all’ambiente. Il riciclaggio del PET, da parte del consumatore, deve partire nel momento in cui si trova tra le mani un prodotto e la possibilità di poterlo riciclare. Per fare ciò è necessario porsi tre domande: si tratta di una bottiglia? La bottiglia è in PET? La bottiglia conteneva una bevanda?
Qualora non si possa rispondere a tutte queste domande, è bene non procedere oltre e di smaltire l’imballaggio tramite i rifiuti o, meglio ancora, presso la raccolta separata delle bottiglie di plastica, reperibile presso la maggior parte dei dettaglianti. I rischi di un errato riciclo sono molteplici, poiché anche diverse bottiglie che possono sembrare ideali possono contenere in realtà diversi problemi. Tra di esse figurano quelle per il latte, la panna o lo yogurt, le quali sono prodotte in PE-HD, materiale il cui punto di fusione più basso può creare problemi in fase di riciclaggio, non favoriti anche nel caso vi siano residui di latte. Lo stesso caso vale per i flaconi di detersivi e prodotti per la pulizia, mentre i vasetti più piccoli di gelato e i bicchieri di plastica possono creare difficoltà nel momento in cui sono prodotti in PP o PS, anche essi materiali dal punto di fusione più basso come il PE-HD.
Prodotti in PET, ma inadatti al riciclaggio, sono invece altri prodotti legati ai rischi del proprio contenuto: gli imballaggi blister per carne, insalata, frutta e verdura sono infatti provvisti di additivi o barriere non riconoscibili che ne rendono il riciclaggio praticamente impossibile, mentre le bottiglie di olio e aceto possono, con i loro residui, mettere in difficoltà il processo di lavaggio e di preparazione del materiale per le fasi successive. Per tutti questi esempi di prodotti, la soluzione migliore rimane lo smaltimento presso i cassonetti gialli per la plastica, affinchè essi possano essere trattati a parte e fornire la loro materia per diversi tipi di prodotti riciclati.
Il processo del riciclo del pet
Il pet riciclato segue una serie di fasi ben distinte, la prima delle quali inizia nel momento in cui le balle pressate giungono dal centro di selezione per raggiungere l’impianto di riciclaggio. Al loro arrivo, esse vengono aperte per permette di eliminare gli oggetti che non sono utili ai fini del riciclaggio, come il fil di ferro utilizzato per l’imballo o residui quali lattine. La seconda fase del processo di riciclo, a questo punto, si focalizza sulle etichette: le bottiglie vengono lavate in acqua calda, affinchè la temperatura elimini sia la colla che l’etichetta. Questa fase non si limita solo a ciò, in quanto le bottiglie vengono fatte comunque passare sotto un detettore ottico per eliminare i colori non graditi o le bottiglie non in PET sfuggite alla prima cernita.
Dopo un ulteriore controllo visivo da parte del personale, è possibile quindi passare alla terza fase, quella in cui le bottiglie, i collarini e i tappi vengono macinati. Le scaglie che ne derivano appartegono a due plastiche diverse, HDPE tappo e PET bottiglia, e la loro separazione in questo processo avviene tramite flottazione (le scaglie di HDPE galleggiano). E’ solo a questo punto che si può giungere alla quarta fase, quando le scaglie di PET vengono imballate in big bag appositi pronti per il riutilizzo, previa conservazione di una campionatura per le analisi di laboratorio, con le quali si potrà assicurare la regolarità del prodotto in vista della reimmissione nella linea di produzione.